Facente parte della famiglia delle polineuropatie, quella sensitivo motoria è un’affezione della capacità di muoversi o di percepire gli stimoli (sensibilità).
Premesso che esistono 100 tipologie di neuropatie ad oggi classificate, è certamente opportuno cercare di avere una diagnosi il più precoce possibile per poter intervenire con buone possibilità di recupero funzionale e rallentamento del decorso della malattia.
Si tratta di un disturbo di carattere neurologico bilaterale che colpisce la guaina esterna dei nervi(guaina mielinica) e, a causa di una degenerazione della stessa, provoca l’interruzione dei segnali all’interno del sistema nervoso.
Diagnosi
La diagnosi generalmente avviene a seguito di una visita specialistica durante la quale il neurologo, dopo aver visitato la persona, procede ad una serie di esami, tra i quali spiccano l’elettromiografia(per valutare la conduttività dei nervi) e il controllo del liquido cerebro-rachidiano(prelievo del liquor tramite puntura lombare) per valutare la presenza di proteine marcatori della patologia.
Altro esame specialistico che può essere richiesto è la risonanza magnetica nucleare, con o senza mezzo di contrasto(RMN), in genere richiesto per valutare la presenza o meno di focolai di infiammazione.
In genere colpisce le persone in età adulta e può essere causata da vari fattori come neuropatia alcolica, neuropatia cronico infiammatoria, neuropatia diabetica, neuropatia farmaco dipendente, carenza vitaminica(b12 soprattutto), sindrome di Guillain Barre.
Problematiche
Le disfunzioni associate a questo tipo di patologia sono molteplici, tutte correlate alla disfunzionalità del sistema nervoso e generalmente possono essere riassunte in frequenti cadute, perdita di equilibrio, incapacità di percepire gli stimoli dolorosi, eccessiva sensibilità al caldo o al freddo, problemi di natura sessuale, incapacità di trattenere la vescica, stipsi o mancata percezione dello stimolo nell’evacuazione.
Alimentazione
Considerata l’importanza per chiunque di avere un’alimentazione sana e bilanciata, in questo caso a maggior ragione tenere d’occhio la propria dieta gioca un ruolo fondamentale per evitare la degenerazione di una patologia tanto complessa.
Si è osservato come nella stragrande maggioranza dei casi i pazienti presentassero una situazione di carenza di vitamine, spesso cronica,integrando le quali si assisteva ad un miglioramento della sintomatologia.
Spesso il seguire regimi alimentari di tipo vegetariano o vegano(per non parlare di categoria più estreme come la dieta crudista) hanno generato disfunzioni e squilibri poi degenerati in neuropatie.
Ad oggi sono stati condotti studi mirati sul microbiota intestinale che hanno evidenziato come un’alterazione della flora batterica intestinale fosse all’origine di molte malattie degenerative.
In caso di neuropatie, sovente la causa del problema è da individuare in carenze di nutrienti come gli acidi grassi (omega 3 e 6), oppure gravi carenze vitaminiche, la cui reintegrazione costituisce il primo passo verso un buon recupero per il paziente.
Terapie
Al momento, se viene fatta una diagnosi accurata, è possibile migliorare le problematiche legate alla neuropatia sensitivo motoria, purché se ne rimuovano le problematiche scatenanti.
Evidentemente se la causa è un’esposizione a metalli pesanti bisognerà anzitutto eliminarli dall’area di influenza del paziente prima di poter assistere ad un recupero.Stesso discorso vale per alcol e cibi ricchi di zuccheri, che potrebbero addirittura indurre in altri tipi di complicazioni, come ad esempio il diabete(sempre che non sia già la causa scatenante della neuropatia stessa).
In genere l’uso di antidolorifici è inutile, visto che gli unici farmaci che paiono avere una funzionalità nella gestione dei dolori da neuropatie sensitivo motorie sono quelli appartenenti alla famiglia degli antiepilettici, antidepressivi, oppioidi o capsaicina.
In ogni caso, per agevolare recupero e guarigione, vengono generalmente consigliate sedute di fisioterapia, terapia occupazionale, ginnastica posturale.
A livello farmacologico, se è riscontrata una causa autoimmune al problema, il neurologo potrà suggerire una serie di scelte, in genere rivolte a ridurre la proliferazione degli anticorpi responsabili della degenerazione indotta dalla malattia.
In generale nei casi di episodi acuti viene scelto l’uso di prednisone, per via orale o endovenosa a seconda della gravità dei sintomi.
Solo nei casi in cui non si riesca a risolvere la sintomatologia allora si potrà procedere a ulteriori accertamenti per verificare la presenza di altri tipi di patologie per valutare quali farmaci adottare (immunomodulanti o immunosoppressori).