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I nervi infiammati sono, spesso, una patologia di facile risoluzione. In altri casi, invece, possono essere un campanello d’allarme per problemi più seri, carenze vitaminiche, soprattutto di B12 o patologie di base correlate.

I nervi infiammati si definiscono, in medicina, “neuropatia”, in quanto possono dipendere sia da una causa neurologica che da una causa nervosa.

Cosa sono i nervi

I nervi fanno, tecnicamente, parte del Sistema Neurologico Centrale. Il SNC si suddivide, a sua volta, in Sistema Neurologico Centrale, allocato nel cervello e contenente i neuroni, e Sistema Neurologico Periferico, costituito dai nervi e da tutte le sottili terminazioni nervose.

I nervi sono la parte allungata dei neuroni, che corrono lungo il corpo umano e terminano nelle zone più esterne di esso. I nervi, per dirla in parole semplici, possono essere paragonati ai fili elettrici, collegati al cervello, attraverso i quali passano le informazioni sensoriali e motorie, comandate e gestite dall’organo cerebrale.

Ad esempio, quando si tocca dell’acqua e se ne riescono a differenziare le varie percezioni, anche ad occhi chiusi, cioè che si sta toccando un elemento liquido, freddo o caldo, che scorre sulle mani o in cui è immersa la mano, non è grazie alla pelle.

È il cervello che elabora tutte queste informazioni, le trasmette al nervo di competenza e permette all’individuo di dedurre tutto questo semplicemente da un tocco. Nervi e neuroni, quindi, lavorano in stretta collaborazione e sono collegati anche fisicamente.

Com’è fatto un nervo

I nervi sono lunghe terminazioni di colore bianco opalescente. All’interno sono composti da assoni, che sono cellule presenti anche nella struttura del neurone. Sono gli assoni, infatti, i neurotrasmettori sensoriali e motori che viaggiano dal cervello alle zone periferiche del corpo, trasportando le informazioni.

Esternamente, i nervi sono ricoperti e protetti da una sostanza gelatinosa e molto resistente, simile al midollo spinale, denominata mielina.

La mielina, oltre a fungere da isolante fisiologico e permettere che gli assoni non siano disturbati da reazioni chimiche avvenenti all’esterno, funge da protezione, da conservante e da lubrificante della struttura del nervo stesso.

Questo è il motivo per cui, in caso di malattie demielinizzanti come, per esempio, la sclerosi multipla, una delle conseguenze riguarda la ridotta motilità e sensibilità tattile, oltre al dolore diffuso.

Un nervo privato della mielina, infatti, oltre a ridurre nettamente la capacità di ricezione delle sensazioni, fa male.

Tipologie di nervi

I nervi si dividono, essenzialmente, in quattro categorie:

  • nervi motori: in grado di recepire solo le informazioni riguardo la motilità. Sono quelli che terminano nei muscoli o nelle ossa e ne permettono i movimenti
  • nervi sensoriali: in grado di recepire solo le informazioni sensoriali. Sono quelli che terminano sottopelle, dando la capacità all’individuo di provare sensazioni tattili, di temperatura, di consistenza, di piacere o disagio, di fastidio, di dolore cutaneo
  • nervi misti: in grado di recepire sia informazioni motorie che sensoriali. È il caso tipico dei grandi nervi, come quello crurale o femorale
  • nervi autonomi: sono di norma più piccoli e sottili e si occupano dei meccanismi di precisione di alcuni organi maggiori. Si azionano senza la volontà del soggetto, quindi operano in autonomia, ma sono comunque gestiti dal cervello. Un esempio è il nervo vescicale, che si occupa dello svuotamento della vescica, o dei nervi delle valvole dell’intestino, che regolano l’apertura e chiusura della zona tra crasso e tenue

Sintomatologia specifica in base alla tipologia di nervo

Capire se si ha un nervo danneggiato è semplice solo nel caso in cui i nervi in questione siano sensoriali o misti. In questo caso, il sintomo principale è il dolore, spesso intenso, quindi impossibile da ignorare.

In tutti gli altri casi, la sintomatologia può non comprendere dolore e fastidio, ma creare tutta una serie di disagi, disturbi e sensazioni difficili da percepire e spiegare.

Un nervo infiammato, quindi, può richiedere un lungo percorso di analisi differenziali, analisi ed esami ad esclusione, indagini terapeutiche e consulenze specialistiche prima di arrivare ad una diagnosi certa.

Per lo stesso motivo può risultare complicato associare una malattia nervosa ad un’eventuale patologia neurologica o, ancora più a largo spettro, cerebrale.

Le cause dei nervi infiammati

Le cause che possono portare alle neuriti sono moltissime e, tendenzialmente, specifiche per ogni singolo nervo. I due principali macrogruppi delle cause di neuriti, o nervi infiammati, sono: di origine neurologica e di origine nervosa.

Le patologie neurologiche che portano all’infiammazione, e al conseguente dolore o incapacità motoria o funzionale dei nervi, sono disturbi a carico del Sistema Nervoso Centrale, quindi dei neuroni o del cervello in generale.

Le patologie nervose, invece, sono quelle esclusivamente a carico dei nervi e, generalmente, sono meno gravi e ad ottima prognosi.

Le cause neurologiche dell’infiammazione dei nervi

Innanzitutto bisogna capire perché una patologia sita nel cervello possa, sintomatologicamente, manifestarsi con, per esempio, un dolore alla gamba o al braccio.

I neuroni non hanno cellule capaci di di manifestare il dolore. Questo è uno dei motivi per cui il cancro del cervello è una malattia che, purtroppo, si scopre quasi sempre in fase terminale, ossia quando la massa neoplastica è diventata così grande da comprimere il cranio e destare dolore.

I neuroni sono solo il centro operativo di lancio, ricezione ed elaborazione di informazioni. Se, per qualsiasi motivo, questo meccanismo si inceppa, il neurone trasmetterà informazioni deformate e viziate che, per riflesso, viaggiando nel nervo collegato, produrranno dolore nell’unica zona del corpo in grado di percepirlo e non a monte, ossia nel neurone leso.

Un esempio molto semplice, utile per capire questo meccanismo: quando si è influenzati e si ha la febbre alta, la percezione di allarme di una temperatura troppo elevata e, quindi, pericolosa per i neuroni, comporta, tra le altre cose, il malessere spesso definito come “mi fa male tutto, mi fanno male tutte le ossa”.

L’infiammazione di uno o più nervi, quindi, con relativa sensazione dolorosa, può dipendere da una patologia a livello del Sistema Nervoso Centrale.

Tra le molte si ricorda la sclerosi multipla, le neoplasie cerebrali benigne o maligne, gli ematomi cerebrali, i difetti di circolazione a livello cerebrale, l’ateriosclerosi quando interessa le grosse vene o i capillari del cervello, il post-ictus. È molto importante specificare, però, che le patologie neurologiche e/o cerebrali sono gravi ed importanti.

Di conseguenza, oltre all’infiammazione dei nervi, comportano un corollario di sintomi correlati molto accentuati. Non bisogna, pertanto, collegare immediatamente un semplice dolore ad un nervo ad un’ipotesi di problema cerebrale. Certamente, nelle neuriti complicate, la causa neuronale va esclusa tramite appropriate analisi.

Le cause nervose dell’infiammazione dei nervi

Le cause nervose delle neuriti sono le più comuni e anche le più diversificate. Per causa nervosa si intende un’infiammazione di uno o più nervi che interessa esclusivamente la zona nervosa, senza alcuna implicazione del Sistema Centrale Nervoso e, quindi, del cervello o dei neuroni. Un nervo può infiammarsi per infiniti motivi.

Tra i principali si possono elencare:

  • un trauma localizzato: prendere una botta, cadere, schiacciare un nervo o parte di esso, può creare delle microlesioni nello strato protettivo mielinico del nervo stesso, provocandone la conseguente infiammazione dolorosa. Siccome nel nervo passano continuamente neuroni trasmettitori, anche se il punto dolente è localizzato e la lesione è millimetrica, la sensazione di dolore può irradiarsi per tutta la lunghezza del nervo, trasmessa, appunto, dagli assoni
  • cause ormonali: alcune malattie o disfunzioni endocrine hanno una ripercussione importante a livello metabolico delle cellule. Se il metabolismo cellulare viziato interessa le cellule deputate a nutrire i nervi, questi si indeboliranno e perderanno funzionalità. Questo processo comporta dolore del nervo sofferente. Tra le più importanti disfunzioni ormonali e metaboliche che provocano neuropatia ci sono l’ipotiroidismo, la sindrome metabolica tipica delle persone obese con insulino-resistenza, la sindrome dell’ovaio policistico se associata ad insulino-resistenza ed il diabete mellito. Quest’ultimo, in particolare, sembra essere la principale causa ormonale responsabile dell’infiammazione e della dolorabilità cronica dei nervi
  • importanti disfunzioni d’organo: alcune patologie renali ed epatiche, che inibiscono la corretta depurazione dell’organismo da scorie e tossine, possono contribuire al deperimento della struttura dei nervi, infiammandoli
  • alcune malattie autoimmuni: in alcuni casi di lupus, per esempio, la patologia, oltre ad attaccare gli organi del corpo, principalmente la pelle, non riconoscendoli come suoi, può attaccare anche i nervi, creando infiammazione, perdita di funzionalità e dolore
  • malattie infettive molto gravi: ad esempio l’AIDS conclamato, la sindrome di Lyme trasmessa dal morso della zecca, le meningiti, casi gravi e non curati di herpes zoster inclusa la varicella
  • ernie: nel caso dell’infiammazione del nervo crurale, femorale o, in alcuni casi, safeno, la causa è spesso identificata in un’ernia a livello degli spazi tra le ultime vertebre della colonna
  • patologie muscolo scheletriche: una banale cervicale, ad esempio, può infiammare tutti i nervi di spalle, collo e schiena, comportando dolori anche molto invalidanti e mal di testa insopportabili. In questo caso si originano anche cefalee muscolo-tensive e, addirittura, emicranie con sintomi neurologici spaventosi come allucinazioni colorate, incapacità di parlare ed articolare le parole, perdita di equilibrio. In realtà sono semplici e banali emicranie con aura, che spariscono da sole nel giro di 15-30 minuti e sono, appunto, determinate, in molti casi, dai nervi del collo infiammati
  • compressioni: a volte, un ematoma, un accumulo di liquido, di grasso o di sangue, come nel caso dei riversamenti da vasculiti, può comprimere un nervo e determinarne l’infiammazione
  • stati di alterata nutrizione: ad esempio nell’alcolismo, nell’abuso di droghe, nella disidratazione, nelle diete eccessivamente drastiche, nei digiuni prolungati e negli stati di carenza di vitamine, principalmente quelle del gruppo B e, in particolare, la B12

I sintomi e la diagnosi accurata e precisa di neuropatia o nervi infiammati

Quando, per molti giorni, ci si accorge di avere un dolore ingravescente ai nervi, che non accenna a passare né col riposo né con qualche rimedio da banco, è necessario rivolgersi al medico di base.

I sintomi che devono preoccupare sono: dolore che non passa ma aumenta, formicolio, perdita di sensibilità, debolezza muscolare della parte dolente.

Per effettuare un’accurata diagnosi differenziale, capirne esattamente la causa e scoprire quali e quanti nervi sono interessati dall’infiammazione, genericamente, il percorso diagnostico si struttura così:

  • anamnesi accurata: in caso di infiammazione del nervo da trauma, basterà una semplice visita manipolatoria del medico di base
  • analisi del sangue: per controllare l’emocromo, lo stato nutrizionale e, quindi, verificare che non ci siano carenze vitaminiche e di vitamina B12, per escludere malattie infettive, per controllare il quadro ormonale e per escludere eventuali patologie autoimmuni
  • TAC del cervello e della zona dolente: per togliersi qualsiasi dubbio di patologia a livello cerebrale e per controllare che non ci siano masse che comprimano il nervo dolente
  • consulenza neurologica: per escludere malattie neurologiche attraverso appositi test, indolori e molto veloci ed efficaci
  • elettromiografia: un esame elettrico che misura la velocità con cui le informazioni passano da neurone a periferia. Se la velocità è nel range di normalità, significa che, tanto neurone quanto nervo, sono strutturalmente sani

Quando i nervi infiammati fanno male per denutrizione

Col termine “denutrizione” non si deve pensare solo ed esclusivamente ad individui estremamente magri, che non mangiano a sufficienza. A volte, uno stato di denutrizione può, paradossalmente ma seriamente, interessare anche una persona normopeso od obesa.

Per denutrizione si intende un non corretto e bilanciato apporto di tutti i nutrienti indispensabili al buon funzionamento dell’organismo. Un soggetto obeso che, ad esempio, non consuma mai frutta e verdura, può essere definito denutrito, per carenza di vitamine specifiche di frutta e verdura.

Contestualmente, può avere gli stessi identici disturbi di una persona che soffre di carenze a causa di un disturbo alimentare per cui non si nutre abbastanza. Le carenze vitaminiche, quindi, possono interessare tutti e portano a conseguenze anche importanti.

L’importanza delle vitamine del gruppo B

Tutte le vitamine del gruppo B sono indispensabili per il metabolismo cellulare. Quando il loro apporto non copre il fabbisogno giornaliero, si creano delle disfunzioni metaboliche che fanno, letteralmente, morire di fame e di ipossia le cellule, che non riescono più a nutrirsi ed ossigenarsi.

Se le cellule che nutrono i nervi non sono supportate da un adeguato apporto di vitamine del gruppo B, non potranno garantire loro il nutrimento e l’ossigeno.

I nervi, quindi, si ledono, si strappano, si deteriorano, si indeboliscono e si infiammano, dando via a tutta la sintomatologia fatta di dolore, di fastidio, di perdita di sensibilità, di indebolimento dei muscoli adiacenti.

La vitamina B12: perché è quella da tenere più in considerazione

Le vitamine del gruppo B sono tutte facilmente reperibili dall’alimentazione, tranne la B12.

La vitamina B12, indispensabile per il metabolismo cellulare, è contenuta, in dosi minime, solo nella carne di manzo, in alcuni pesci grassi, nelle uova, nel latte e i suoi derivati.

Chi, per esempio, è intollerante al lattosio, può incorrere facilmente in neuriti da carenza di B12, così come chi segue una dieta vegana o vegetariana.

Le cure per i nervi infiammati

Una volta arrivati alla conclusione del protocollo diagnostico, ed individuata la causa precisa dei nervi infiammati, si procederà a stilare il percorso terapeutico adeguato al singolo caso.

Nell’infiammazione dei nervi da patologie neurologiche o cerebrali, il neurologo o neurochirurgo, illustreranno al paziente le diverse opzioni per controllare o risolvere il problema. Nel causo di neuriti nervose, si agirà farmacologicamente o chirurgicamente, in base alla natura della causa scatenante.

Quando l’infiammazione del nervo si rivela, invece, una conseguenza di una patologia di base, il medico procederà a curare o aggiustare la cura di quella.

Se i nervi infiammati sono causati da una carenza di vitamina B12 o, più in generale, da carenze vitaminiche, è probabile che la linea da seguire, per risolvere completamente il problema, sarà quella di modificare le proprie abitudini alimentari e fare una cura a base di integratori di vitamine del gruppo B, inclusa la B12.

Per contenere i sintomi ed il dolore, probabilmente, il medico prescriverà dei farmaci da banco, che serviranno a rendere il dolore ed il fastidio sopportabili, intanto che la cura della patologia sottostante fa effetto.

Prevenzione delle neuropatie

Prevenire l’infiammazione dei nervi non è possibile, in quanto, come si è visto, le cause possono essere moltissime e svariate.

In generale, mantenere il peso forma, non eccedere con l’alcool, non utilizzare stupefacenti, calibrare correttamente gli sforzi fisici, cercare di tenere una buona postura e seguire un’alimentazione che non crei carenze di vitamine gruppo B e, soprattutto, B12, può servire a prevenire la patologia e può inibire le recidive.