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polinevriteLa polinevrite, chiamata anche polineurite, è una patologia che colpisce il sistema nervoso periferico ed è caratterizzata da sintomi legati a disturbi sensitivi e motori. La malattia si sviluppa per diverse cause e può colpire alcune zone del corpo, in particolare gli arti inferiori (muscoli e nervi).

Si tratta di un’infiammazione che può interessare anche più nervi contemporaneamente e che nella maggior parte dei casi scatena una reazione autoimmune.

La polinevrite, rientra nella sfera di neuropatie periferiche, che possono avere diverse varianti in base alla gravità e ai nervi che colpiscono.

Le possibili cause della polinevrite

Non esistono certezze sui meccanismi che scatenano la malattia, anche se si pensa a cause legate al sistema immunitario e a fenomeni infiammatori. La polinevrite, che si manifesta in prevalenza in persone con un’età compresa fra i 20 e i 40 anni, potrebbe essere provocata da due fattori principali: da infezioni o da intossicazioni.

Molto rara è la frequenza della malattia nei bambini e negli anziani di diversa età. Nelle persone di età molto avanzata, in seguito a infezioni da influenze, potrebbero sorgere complicazioni con sintomi simili a quelli della polinevrite.

Fra le altre cause, in generale, la polinevrite può avere origine da alcolismo, carenze alimentari, in particolare mancanza di vitamine del gruppo B e B12, disturbi legati al metabolismo, fase iniziale dello sviluppo di un tumore, presenza di alcuni tipi di diabete.

Altri microrganismi che potrebbero essere coinvolti nell’infezione sono il virus HIV, epatite A, B e C, il virus dell’influenza, sarcoidosi e salmonellosi.

Polinevrite infettiva

La causa infettiva può avere origine dalla difterite, da un caso di malaria, dalla tubercolosi e dal tifo. La patologia si manifesta quando il ciclo di queste malattie si è concluso ed il paziente è completamente guarito.

In particolare la polinevrite successiva ad un’infezione da difterite, colpisce la faringe, l’esofago, il palato e il muscolo ciliare. In questo caso per reazione immunitaria e per il metabolismo delle cellule infiammatorie si verifica il danno nervoso.

Polinevrite da intossicazione

Per quanto concerne la polinevrite derivante da intossicazione, è spesso cagionata dal diabete mellito, dall’abuso di alcol, dal contatto diretto con alcuni veleni come l’ossido di carbonio, il piombo, l’arsenico o con tutte quelle sostanze tossiche cui spesso operatori di laboratorio oppure operai sono costretti ad inalare.

Inoltre la polinevrite può manifestarsi in persone affette da beriberi, una malattia che colpisce chi ha una forte carenza di vitamina B1. Anche la beriberi, in fase iniziale causa danni al sistema nervoso e nella maggior parte dei casi si trasforma in polinevrite.

La polinevrite di questo genere, di solito è molto simile a quella di origine alcolica: dolori a nervi periferici, perdita di memoria, stati confusionali, agitazione e abbassamento di riflessi. Infine non si escludono cause derivanti dall’assunzione di alcuni farmaci.

Polinevrite diabetica

Il diabete mellito, patologia metabolica molto diffusa, provoca nel paziente, l’innalzamento dei livelli di glucosio nel sangue (glicemia).

Questa condizione, secondo alcune recenti teorie sviluppate da studiosi, provocherebbe danni ai vasi sanguigni, i quali di conseguenza non sarebbero più in grado di apportare ossigeno e nutrienti a nervi e tessuti.

In questa condizione si svilupperebbe la polinevrite; i nervi del sistema nervoso periferico si indeboliscono per la mancanza di sostanze necessarie per la loro sopravvivenza e inizia una fase di atrofia e morte delle cellule dei tessuti.

Polinevrite alcolica

Perché le persone che consumano grandi quantità di alcol possono ammalarsi di polinevrite? I consumatori di bevande alcoliche, sviluppano una resistenza all’assorbimento dei nutrienti necessari per un buon stato di salute (in particolare l’alcol distrugge la mucosa interna dello stomaco con conseguenti problemi di digestione e assimilazione del cibo); inoltre, spesso, gli alcolisti, proprio per gli effetti di liquori e vino, soffrono di vomito e diarrea (gastrite o ulcera) e ciò contribuisce maggiormente alla perdita di sostanze nutrienti.

Lo stato generale di malnutrizione, derivante dalla mancanza di vitamine, genera la malattia.

Come riconoscere i sintomi della polinevrite?

I sintomi che anticipano la malattia sono molto simili a quelli che si verificano nei casi di influenza: infezione delle vie respiratorie e disturbi gastrointestinali.

La polinevrite, può evolversi e raggiungere una fase acuta, sub acuta e cronica. La fase acuta, chiamata anche polinevrite idiopatica, può essere accompagnata da febbre forte, distrofie a muscoli respiratori e nervi bulbari e portare a gravi insufficienze respiratorie.

I sintomi nel dettaglio

Quando la patologia si manifesta nella sua forma acuta, presenta sintomi iniziali come formicolii, dolori di diversa intensità, sensazione di pesantezza agli arti, ipersensibilità tattile, a volte accompagnata da dolore.

Spesso il paziente avverte totale assenza di sensibilità a contatto con gli oggetti. Il soggetto affetto da polinevrite avverte mancanza di energia e forte senso di stanchezza, che potranno evolversi in atrofie muscolari fino ad arrivare a paralisi complete.

Il quadro dei sintomi derivanti dalla polinevrite si completa con la caduta di unghie, comparsa di edemi più o meno evidenti ed episodi generalizzati derivanti da disturbi trofici, simili a distorsioni, lesioni profonde di varici o fratture.

Altre forme correlate alla polinevrite

La polinevrite è una forma minore di una patologia più grave, la poliradicoloneurite, la quale attacca le radici nervose e provoca la rarefazione della mielina (la membrana che avvolge i nervi).

Questa forma grave si manifesta a causa di infiammazioni croniche dovute a particolari forme di herpes, a momonucleosi infettiva o in presenza di epatite. La poliradicoloneurite, comporta tetraplegia (paralisi di tutti gli arti) e paraplegia (paralisi degli arti inferiori).

E’ molto importante prestare attenzione ad ogni piccolo segnale (lievi dolori muscolari, stanchezza generalizzata ecc.) e monitorare gli eventuali sintomi iniziali della malattia.

Tutto ciò potrà permettere una diagnosi precoce della patologia; oggi la diagnosi fatta in modo tempestivo può salvare vite e limitare l’entità dei danni provocati.

Possibili patologie nascoste

I sintomi descritti possono nascondere anche altre patologie. Spesso un dolore neuropatico, può sorgere in seguito ad un trauma o a malfunzionamenti del sistema nervoso centrale.

A volte il dolore può essere generato dalla compressione di un nervo che può avvenire in base a diverse condizioni: presenza di tumori o microaneurismi.

Lo schiacciamento e la compressione del nervo, provoca dolore e danni alla guaina mielinica. Esempi di tali condizioni possono essere la compressione del nervo trigemino o la sindrome del tunnel carpale (schiacciamento del nervo mediano).

La distruzione progressiva della mielina a carico del sistema nervoso centrale, causa una malattia invalidante come la sclerosi multipla e la fase iniziale di questa patologia, presenta sintomi molto simili alla polinevrite.

Siccome, però la sclerosi interessa il sistema nervoso centrale, si verificano anche disturbi della parola, spasticità e tremori. Molte volte traumi e fratture sono sottovalutati e possono causare danni gravi a nervi e muscoli.

La conseguenza di cadute o infortuni potrebbe essere anche grave; tutto dipende anche dai tipi di frattura, quali tipi di ossa e muscoli sono interessati dal trauma e infine l’età del paziente ed eventuali patologie presenti (fragilità delle ossa, osteoporosi).

Quanti tipi di polinevrite esistono

In realtà è difficile fare una suddivisione di questa patologia, perché vi sono circa 100 tipi diversi di polinevrite, classificabili in base a molti criteri: alle cellule che colpiscono, in base all’origine infiammatoria demielinizzante e autoimmune, da agenti infettivi, di tipo ereditario, di origine metabolica (ipotiroidismo, diabete), nutrizionali.

In base alle presunte cause scatenanti è possibile fare un raggruppamento generale: Polinevrite infettiva, Polinevrite da intossicazione, Polinevrite diabetica, polinevrite alcolica, polinevrite genetica. A seconda della gravità: acuta, sub acuta e cronica.

Diagnosi

La diagnosi come l’inizio della terapia devono essere tempestivi, perché un ritardo potrebbe causare un aggravamento del quadro clinico con conseguenze anche fatali.

In caso di ritardo nel diagnosticare la malattia, infatti, potrebbero insorgere gravi aritmie cardiache, ipotensione o ipertensione gravi, trombosi venose e infine disturbi psichiatrici.

L’intervento veloce e la somministrazione della terapia, producono risultati buoni nella maggior parte dei casi, con lievi danni a carico del sistema nervoso.

Quali esami sono necessari per diagnosticare la polinevrite?

Alla comparsa dei primi sintomi e nei casi in cui si sospetti una polinevrite oltre ad una visita di controllo di uno specialista, potrebbero essere utili analisi del sangue come la VES o velocità di eritrosedimentazione, il cui valore risulta alto in presenza di forti infiammazioni.

L’altro esame del sangue da eseguire è la creatinchinasi, il cui livello indica un enzima muscolare rilasciato nel sangue e individua un danno al muscolo.

Inoltre lo specialista potrà prescrivere esami diagnostici per verificare la struttura di nervi e muscoli, come radiografie semplici oppure esami più approfonditi come l’ elettromiografia e l’elettroneurografia, che con l’ausilio di piccoli aghi, registrano l’attività elettrica e la contrazione del muscolo interessato.

Altri esami diagnostici

Per avere ulteriori riscontri, si può ricorrere anche alla risonanza magnetica. A volte è necessario effettuare una biopsia, a cura di un patologo, che preleverà un pezzo di tessuto muscolare, per l’esame a microscopio.

Questo esame che si svolge esaminando le cellule di tessuto fornisce molte informazioni: può servire ad escludere altre patologie, permette una diagnosi precisa, rileva difetti del metabolismo muscolare, malattie dei vasi sanguigni, distrofia muscolare. Infine, molte patologie legate a disturbi di nervi e muscoli potrebbero avere alla base anomalie genetiche.

In questi casi oppure a corredo degli esami effettuati, ci si può rivolgere ad un consulente genetico. Il test genetico è semplice e non invasivo e permette di conoscere molte informazioni contenute nei geni.

Chiamati anche test di predittività, i test genetici individuano i geni responsabili di malattie cardiovascolari, tumorali e neurodegenerative. Si possono eseguire test parziali o totali e oggi i test genetici sono usati come strumento di prevenzione. In questo caso è lo specialista a consigliare l’esame.

Negli ultimi tempi, sempre più medici, suggeriscono ai pazienti di sottoporsi a test genetici, per conoscere la predisposizione del soggetto verso alcune patologie, specie quando vi è una situazione di familiarità. I risultati di un test genetico, possono permettere di mettere in atto una terapia idonea a fronteggiare quanto il test ha rivelato.

Molte patologie, oltre che da fattori ambientali o stili di vita, hanno una forte componente genetica; vale a dire che ogni soggetto ha una propensione, scritta nei geni, verso una particolare patologia o disturbo. In primo luogo, dopo aver accertato il risultato dell’esame, sarà possibile modificare lo stile di vita e indirizzarlo verso azioni preventive.

Prognosi e cure

La prognosi è strettamente legata alla causa scatenante; altri fattori importanti verso la guarigione sono lo stato di salute generale del paziente e la sua età.

Inoltre la patologia potrebbe regredire spontaneamente in seguito alla giusta terapia somministrata o in seguito alla scomparsa della causa (infezione o altro), responsabile della polinevrite. Se la malattia nasce da fattori modificabili, come carenze vitaminiche o abuso di alcol, è possibile cambiare abitudini di vita in modo da far regredire la malattia.

Nei casi in cui la polinevrite sia causata da infezioni o da condizioni genetiche, bisognerà tentare di agire sulla causa scatenante per ridurre i rischi e i danni che la patologia potrebbe avere sul sistema nervoso.

In via generale, una volta diagnosticata, la polinevrite si cura attraverso una terapia farmacologica, che migliora i sintomi della malattia. La terapia sarà diversa anche in base al tipo di polinevrite contratta.

Quando la malattia si contrae per un’intossicazione da sostanze velenose, la patologia interessa maggiormente i muscoli di mani e piedi e bisognerà intervenire sulla causa dell’intossicazione.

Il trattamento terapeutico della polinevrite alcolica prevede l’ astinenza dall’alcol e una dieta alimentare equilibrata con un giusto apporto di vitamine e nutrienti.

L’importanza della vitamina B12

Per quanto riguarda le polinevriti carenziali, lo specialista potrebbe consigliare l’assunzione di integratori di vitamine B, in particolare di vitamina B12.

Quest’ultima, infatti, è responsabile della formazione dei globuli rossi e contribuisce alla buona salute di muscoli e nervi, perché favorisce la formazione della guaina mielinica, una membrana che avvolge i nervi. Una carenza di vitamina B12 nel tempo potrebbe provocare gravi danni a tutta la muscolatura.

La mancanza di questa vitamina, inoltre, potrebbe portare anemia, tumori, demenza e malattie cardiovascolari importanti. I livelli di vitamina B12, si possono controllare dagli esami del sangue.

Nella maggior parte dei casi i livelli di vitamina B12 risultano bassi per diverse cause: perché la vitamina non viene assunta attraverso un’adeguata alimentazione oppure perché vi è una difficoltà di assorbimento.

Vitamina B12 alta: rischi

Raramente nelle analisi del sangue si possono riscontrare livelli alti di vitamina B12 e per questo vi sono delle ragioni: abuso eccessivo di cibi o integratori con vitamina B12 (l’assunzione va effettuata dietro consiglio medico e dopo aver effettuato le analisi); ad ogni modo piccoli eccessi possono verificarsi e sono espulsi in modo naturale attraverso le urine e il sudore.

Concentrazioni alte di vitamina B12 nel sangue, invece possono causare sbalzi dell’umore, insonnia, ansia, eruzioni cutanee e difficoltà nella respirazione.

I sintomi possono essere più o meno gravi, in base all’entità dell’eccesso di vitamina; secondo alcuni studiosi, infatti, un sovra-dosaggio di vitamina B12, potrebbe essere responsabile dello sviluppo di alcuni tumori, scatenare attacchi di panico e danneggiare i reni.

Trattamento farmacologico della polinevrite

Nella maggior parte dei casi il trattamento farmacologico delle polinevriti, può prevedere corticosteroidi e immunosoppressori, in caso di malattie infiammatorie e autoimmuni; antidolorifici e integratori vitaminici, per il dolore e le carenze alimentari.

Infine durante il trattamento terapeutico, è importante seguire una dieta con pochi grassi, praticare una modesta e graduale attività fisica, evitare fumo e alcol. Negli stati acuti della malattia, il dottore potrà prescrivere percorsi riabilitativi, che nella maggior parte dei casi, se praticati con costanza e impegno, riescono a dare discreti risultati.