polineuropatiaLa polineuropatia è una patologia a carico di più nervi periferici, che ha origine dal sistema nervoso centrale o dal nervoso periferico.

Può essere di diversi tipi, causata da diversi motivi e manifestarsi in vari modi.

È una malattia di difficile diagnosi, proprio per questa sua aspecificità e complessità.

Conoscerla a fondo può essere utile per fornire al medico un’anamnesi precisa. che lo aiuti ad orientarsi verso gli esami diagnostici preferenziali e verso l’intuizione giusta per scoprirla.

Cos’è una neuropatia

Le neuropatie sono patologie che hanno origine da un malfunzionamento o da un danneggiamento dei neuroni e che trasmettono il sintomo ai nervi correlati.

Sintomatologicamente, quindi, la neuropatia si manifesta con disfunzioni sensoriali, muscolari, di linguaggio o movimento ma la causa si trova nel cervello. Questo è uno dei motivi per cui le diagnosi di neuropatie sono spesso difficili, lunghe e complicate.

Il paziente lamenta dolori o difficoltà in un preciso punto del corpo e, solo in ultima istanza si arriva a correlare un sintomo del genere ad una disfunzione a livello del sistema nervoso e, quindi, cerebrale.

La polineuropatia è una neuropatia che interessa più nervi, contemporaneamente, di uguale o diverso tipo e funzione, con intensità e gravità anche diverse.

Cosa sono i nervi ed in che modo sono collegati al cervello

Tutte le nostre percezioni sensoriali, come il tatto, il riconoscimento del freddo e del caldo, il piacere o il fastidio al tocco e tutte le nostre capacità motorie, dipendono dal cervello, nella fattispecie dai neuroni.

I neuroni sono le cellule vive che costituiscono la materia cerebrale e che fungono da base operativa ed informativa per tutto quanto avviene nel corpo umano.

Il nervo non è altro che la struttura estensiva del neurone, che si allunga fino alle zone periferiche del corpo, ed è deputato al trasporto di tutte le informazioni tra sistema nervoso e zona fisica in cui è posizionato.

I nervi sono ricoperti dalla mielina, una sostanza che ha la stessa consistenza del midollo, e che ricopre le fibre nervose, per proteggerle, per isolare da altri stimoli le informazioni trasmesse dal cervello e per ottimizzarne la corretta trasmissione. È quindi facilmente comprensibile come la connessione tra sistema nervoso e nervi periferici sia fondamentale, inscindibile e necessaria.

Se si verifica un danno a livello neuronale, si otterrà dolore a livello periferico, a causa del riflesso fisiologico, in quanto i neuroni sono sprovvisti di centro del dolore e non possono essere percepiti, ma possono trasmettere questa sensazione negativa ai nervi collegati, che la faranno percepire all’individuo, in corrispondenza della zona del corpo in cui sono ubicati.

La polineuropatia: di cosa si tratta

La polineuropatia è una patologia che si manifesta con una serie di sintomi, spesso soggettivi e difficili da spiegare, di alterazione sensoriale, di fastidio aspecifico, di prurito o di franco dolore, in una o più zone del corpo, spesso periferiche come dita, mani, piedi.

In presenza di una polineuropatia, si assiste al danneggiamento di più neuroni, anche in zone diverse del sistema nervoso centrale, che trasmettono l’impulso negativo ai relativi nervi. In altri casi, invece, il danno è circoscritto al nervo stesso.

In questo caso si hanno dei neuroni perfettamente sani e funzionali ma dei nervi danneggiati, quindi le informazioni cerebrali partono correttamente ma trovano ostacolo lungo il cammino di trasmissione. Il caso più comune di polineuropatia a carico del nervo è quello della demielinizzazione del nervo stesso.

A causa del danneggiamento della sua guaina protettiva, il nervo resta scoperto, indifeso e non adeguatamente isolato e le informazioni del sistema nervoso non riescono a circolare correttamente, viziando così le percezioni a livello periferico, soprattutto tattile.

La differenza tra polineuropatia acuta e polineuropatia cronica

In medicina, la maggior parte delle patologie vengono classificate per modalità di esordio. Quando uno o più sintomi compaiono improvvisamente, manifestandosi in maniera violenta, si parla di “episodio acuto”.

Gli episodi acuti hanno la caratteristica di palesarsi in modo aggressivo e repentino ma, la maggior parte delle volte, con la stessa velocità reagiscono alle terapie, regrediscono o guariscono del tutto. Le malattie “ad esordio ed andamento cronico”, invece, iniziano con sintomi molto sfumati ed aspecifici, che aumentano nel corso di giorni, settimane o mesi, diventando sempre più fastidiosi ed attestandosi su un livello di gravità generalmente sopportabile.

In questo caso però, la patologia tende a non migliorare, a risultare resistente alle cure e, quand’anche dimostrasse una regressione temporanea, tende a rimanifestarsi dopo un breve periodo, con le stesse modalità od, in altri casi, più simile ad un episodio acuto.

La classificazione della polineuropatia per funzionalità

Come si è detto, esistono diversi tipi di polineuropatia. Una prima classificazione della tipologia della patologia riguarda il tipo di funzionalità dei nervi che ha leso. La polineuropatia sensitiva colpisce i nervi sensoriali, cioè quelli destinati a decodificare le sensazioni tattili, il dolore, la temperatura, la consistenza di ciò che si tocca, per esempio acqua o qualcosa di solido, la percezione del tocco.

La polineuropatia motoria interessa invece i nervi motori, quindi quelli responsabili dell’esecuzione dei movimenti, inclusi quelli di precisione, ad esempio la capacità di allacciare un bottone con una sola mano, di girare una chiave nel buco della serratura, di afferrare oggetti servendosi delle dita dei piedi.

La polineuropatia mista, invece, può insorgere a causa di danno sia a nervi sensoriali che motori. I sintomi avvertiti dal paziente saranno, quindi, coerenti col tipo di nervo danneggiato.

Nel caso di problema sensoriale si avvertiranno sensazioni strane a livello epidermico, incapacità di riconoscere un oggetto troppo caldo provocandosi scottature, dolore anche quando non è giustificabile provarlo ad esempio per il contatto con i vestiti, le lenzuola o ad una lieve carezza.

Nel caso di danno motorio ci si renderà conto di avere difficoltà, che prima non si avevano, nel compiere movimenti ampi o sottili, ad esempio si inciamperà spesso, si faranno spesso cadere gli oggetti tenuti in mano, si sarà incapaci di infilare un ago, di tenere efficientemente la penna per scrivere, di utilizzare correttamente le posate.

Nel caso di polineuropatia mista i sintomi saranno di entrambi i generi, anche ascritti a parti diverse del corpo.

Le principali cause della polineuropatia

Nel caso della polineuropatia ad esordio cronico, con andamento altrettanto cronico, è più comune che la causa scatenante sia una seria patologia di base, che abbia, tra le sue possibili complicazioni, la possibilità di danneggiamento del sistema nervoso centrale o periferico.

Alcune malattie che possono causare polineuropatia cronica sono:

  • alterazioni a carico della tiroide, principalmente ipotiroidismo. In questo caso la patologia non è neuronale ma strettamente correlata ad una carenza ormonale
  • diabete mellito. L’iperglicemia, unitamente a continui picchi e discese dell’insulina nel sangue, logora vasi sanguigni, capillari, vene ed arterie, compresi i vasi responsabili di nutrire ed irrorare i nervi. La denutrizione e la mancanza di ossigeno mina la funzionalità nervosa e produce sintomatologia di natura neuropatica o polineuropatica
  • alcolismo, disidratazione, denutrizione, utilizzo di sostanze stupefacenti: tutte queste situazioni innescano lo stesso meccanismo spiegato per il diabete. Un sangue non ricco, od intossicato da un alto tasso di materiale nocivo, non riesce a coprire il fabbisogno nutrizionale dei nervi, riducendone od alterandone il funzionamento
  • malattie renali: se il rene non è in grado di detossinare adeguatamente il corpo, il sangue sarà intossicato ed, anche in questo caso, potrebbe non supportare in modo adeguato la nutrizione nervosa
  • tumore maligno del polmone: una respirazione molto patologica, come nel caso delle fasi terminali di un cancro polmonare, non garantisce una corretta ossigenazione del sangue e, conseguentemente, nemmeno dei nervi periferici
  • carenza di vitamina B12: le vitamine del gruppo B ma, in particolare, la B12, hanno un ruolo fondamentale per la nutrizione e la salute dei nervi periferici. Quando la vitamina B12 è carente, perché non introdotta correttamente con la dieta, può provocare una serie di disturbi molto importanti e gravi, tra cui la polineuropatia periferica

Nonostante queste siano le cause più comunemente riscontrate ed accertate nei casi di polineuropatia cronica, non è escluso che possano essere colpevoli anche di esordi acuti, destinati a cronicizzare.

Per quanto riguarda gli esordi acuti della patologia, invece, sono causati quasi sempre dai seguenti motivi ma, in ogni caso, una volta stabilizzati con la terapia adeguata per l’episodio acuto, diventano e restano cronici:

  • cicli lunghi e ripetuti di chemioterapie. Molti farmaci utilizzati per contrastare i tumori o la loro riformazione hanno, tra gli effetti collaterali, quello di danneggiare in maniera irreversibile neuroni e nervi
  • il mieloma multiplo. Si tratta di una malattia molto seria, un tumore maligno che aggredisce più organi contemporaneamente. Può, quindi, disgregare anche le cellule nervose e la mielina che ricopre i nervi, provocando polineuropatia
  • gravi malattie infettive. Alcune malattie come l’AIDS, la sindrome di Lyme e la difterite possono creare danni gravi ed irreversibili a neuroni e nervi
  • gravi malattie autoimmuni. Ad esempio il lupus ed alcune patologie demielinizzanti possono essere la causa di polineuropatia in particolare e neuropatie in generale
  • un trauma. Si tratta del caso meno grave di tutti: a seguito di una botta o di una caduta, si danneggia meccanicamente un nervo, che tenderà a non guarire mai del tutto, comportando dolore ad andamento cronico ma senza alcun danno a livello neuronale

Polineuropatia idiopatica

Tutte le patologie, purtroppo, hanno una percentuale di casi idiopatici. Questo significa che, in alcune, rare situazioni, nonostante tutti gli accertamenti, i test e le verifiche non si riesce a risalire alla causa precisa che determina la sintomatologia del paziente.

Questi casi vengono classificati come “idiopatici”, e terapizzati secondo i protocolli raccomandati per la patologia generica. Anche il follow up ( controllo periodico ) sarà strutturato secondo le modalità generiche.

I sintomi: quando interpellare un medico

Un dolore, un’ipersensibilità epidermica, un prurito, un periodo di stanchezza funzionale può capitare a tutti e non è detto che sia sempre motivo di preoccupazione.

Se capita di inciampare spesso, durante un periodo di stress o stanchezza, se si soffre di un dolore lieve e fastidioso che, però, reagisce ad un farmaco da banco, non è il caso di pensare immediatamente ad una polineuropatia.

Bisogna, invece, sottoporre i sintomi all’attenzione del medico se questi insorgono in maniera molto violenta e rapida, o se durano per più di una settimana, tendendo a peggiorare. I sintomi della polineuropatia sono:

  • difficoltà sensoriali: non riuscire più a percepire in modo corretto le sensazioni tattili, non riuscire a capire che tipo di superficie si sta toccando se lo si fa ad occhi chiusi, non percepire le temperature e cose simili
  • dolore non giustificato: il solo infilarsi la biancheria provoca brividi di dolore o, addirittura, un fastidio da urlare, anche il tocco più delicato fa male
  • fastidi e formicolii circoscritti che non passano mai: sensazione di “avere le formiche” in una parte del corpo, ad esempio una mano, un piede, un dito, la parte alta della schiena subito sotto il collo, che non passa mai
  • difficoltà di equilibrio, con inciampi frequenti, sempre a carico dello stesso arto
  • difficoltà di movimento e coordinazione in generale
  • difficoltà di movimenti di precisione: tenere in mano una matita, avvitare o svitare il tappo di una bottiglia, aprire una busta di patatine o di biscotti, prendere un singolo foglio da una risma
  • debolezza muscolare grave: che non significa sentirsi stanchi o con poche forze ma che si riconosce per l’incapacità, ad esempio, di sollevare una tazzina da caffè

In caso di esordio acuto di uno o più di questi sintomi recarsi immediatamente al pronto soccorso.

Nel caso, invece, dell’avvertimento di una sintomatologia simile, che non accenna a migliorare o regredire, recarsi appena possibile dal proprio medico di base, per metterlo al corrente della situazione che si sta verificando.

Diagnosi della polineuropatia

Non esistono test specifici per ottenere la diagnosi di questa malattia insidiosa, fastidiosa e che, spesso, non guarisce mai del tutto. I medici arrivano a diagnosticarla, tendenzialmente, grazie ad un percorso scrupoloso di esclusione ed anamnesi.

Probabilmente, la prima prescrizione che ci si vedrà fare, riferendo sintomi ascrivibili ad una polineuropatia, è quella degli esami del sangue che controllino l’emocromo, i livelli di glicemia, il quadro ormonale ed eventuali carenze vitaminiche.

Come si è detto, in molti casi, una semplice carenza di B12 può portare anche a gravi sintomi polineuropatici. Oltre agli esami del sangue sarà necessario effettuare una TAC o Risonanza Magnetica, sia alla testa sia alla parte del corpo dove si sente dolore o fastidio, per escludere un danno meccanico al nervo ed escludere problemi seri a livello cerebrale.

Se tutto risulta negativo, è molto ampio il margine di possibilità che il difetto sia a livello nervoso. Inoltre, a corollario di queste analisi, si può eseguire un’elettromiografia, un esame che misura la conducibilità elettrica dei nervi, quindi la velocità e la qualità del trasporto delle informazioni tra neurone e periferia.

In ultima istanza, anche se è un esame poco usato perché, fortunatamente, si arriva alla diagnosi molto prima che sia necessario, si può optare per eseguire una biopsia del nervo, per valutarne la struttura.

La polineuropatia è ereditaria?

Una domanda che, spesso, affligge e preoccupa i malati di polineuropatia è se questa patologia possa essere stata trasmessa anche ai propri figli.

In medicina tutte le patologie sono considerate potenzialmente genetiche ed ereditarie. Nel caso della polineuropatia non esistono, al momento, studi che possano far affermare che si possa trasmettere ai figli quindi, tendenzialmente, è bene stare molto tranquilli su quest’aspetto.

In ogni caso, il consiglio, per chi soffre di polineuropatia, è quello di consultare il medico se un parente stretto od un figlio dovesse accusare sintomi correlabili a questa patologia.

Cura della polineuropatia

La polineuropatia, anche quando esordisce in modo acuto, è quasi sempre destinata a diventare cronica, ossia a non guarire mai del tutto.

Sicuramente, però, è possibile tenerla sottocontrollo, sfumarne i sintomi che, in qualche caso, spariscono completamente, e cercare di garantire al paziente la miglior qualità della vita possibile, in convivenza con la patologia.

Nei casi in cui si accerta che la polineuropatia sia conseguenza di una malattia di base, il metodo migliore per controllarla è quello di curare meglio possibile la malattia di base, aumentando il numero dei controlli e modificando, se necessario, terapie e dosaggi.

Un’abitudine sempre salutare e benefica, anche in questo caso, è quella di adottare e mantenere uno stile di vita sano, che preveda il mantenimento del giusto peso corporeo, una buona idratazione quotidiana, livelli di glicemia e pressione nella norma, evitare di fumare, di bere alcool e praticare, nei limiti del possibile, un po’ di attività fisica dolce.

Per minimizzare il dolore, il fastidio e le sensazioni spiacevoli della polineuropatia, il medico potrà prescrivere degli antidolorifici, scegliendo il farmaco più adatto in base al livello di dolore oggettivo e della soglia di tollerabilità personale.

Si tende sempre a preferire antidolorifici blandi, come banale paracetamolo ma, nei casi più gravi, si arriva a concedere anche l’oppiaceo, soprattutto in presenza di polineuropatia estremamente dolorosa in fase acuta, o in concomitanza di gravi malattie terminali, come tumori polmonari in ultima fase o AIDS conclamato.

Per migliorare la circolazione e diminuire pruriti e formicolii saranno, invece, consigliate pomate specifiche, spesso anche a base di ingredienti naturali.

Il supporto vitaminico nella terapia della polineuropatia

Una volta accertata la malattia, scoperte le cause e stabilito il percorso terapeutico e di controllo col paziente, molto probabilmente, il medico riterrà necessario integrare il tutto con un supporto vitaminico.

Generalmente, si prescrivono complessi a base di gruppo B. Come abbiamo visto, però, esistono casi di polineuropatia scatenati dalla carenza di vitamina B12.

In queste situazioni, l’integrazione corretta di quest’unica vitamina potrebbe addirittura risultare la sola terapia prescritta, tra l’altro efficace, per far regredire o scomparire del tutto i sintomi della patologia ed i dolori.